Stefano Petrivelli (Roma Italia)

Stefano Petrivelli (Roma Italia)

Bellezza Inaspettata

La voce oscura della mia anima parla.

Parla restando sulle sue assurde

“posizioni”.

In silenzio, guardo e piango

una terra senza profondità.

La rinascita dell’innocenza

intesa come tubo energetico

donatore di speranza.

Un fremito scuote le fronde caotiche

del mio cuore in fermento.

Un solidale fragore risveglia gli assopiti

nell’animo.

Sguardi ostili di animali che digrignano denti,

stritolano carcasse di pensieri ormai muti.

Quante parole inespresse tra di noi.

Quanti pensieri sommersi, lasciati li a porre dubbi

a minare le mie e le tue certezze.

Quanti attimi non vissuti o vissuti male

che non ritorneranno a darci un’altra chance.

Quante perplessità, quante stupide prese di posizione

che ci allontanano.

Quanto poco tatto mettiamo nei nostri rapporti.

Quanta poca importanza dedichiamo ai silenzi:

ci porgono su piatti d’argento

teneri cristalli fatti d’amore primigenio

che noi non sappiamo più cogliere.

Approfittiamo del fracasso per gettarci uniti

nella cornucopia vibrante di sensuali lamenti.

Mia regina delle “valli” stupiscimi ancora.

Comprendi queste parole equivoche

accettandone il giusto significato.

Mia dea dell’abbondanza mondami dai peccati

che non posso rimandare a nessuno.

Non siamo macchine, non siamo dei,

siamo solo uomini e donne deboli e fragili

assordati dal denaro, resi ciechi dalle apparenze.

Doniamoci entrambi una vacanza dalla solitudine.

Uniamo i mari che circondano le nostre isole

distruggendo con urla tonanti

la barriera corallina posta intorno ai nostri cuori.

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