Il poeta italiano Sergio Penco
SERGIO PENCO (Trieste 1943 – 2009)
Con la targa “Sergio Penco” attribuita a un “giovanissimo” ricordiamo con rimpianto il poeta italiano Sergio Penco, amico dell’associazione e dei giovani, per molti anni giurato nel nostro concorso
Sergio Pneco ha lasciato una vastissima produzione di poesie .
Le opere date alle stampe sono “Guadalajara”(1978), “Ballate dal Mary celeste” (1998). “Ballate di Cane nero” (2002), “Con una rosa dei venti tra i denti” (2008), ed infine il volumetto “Poesie inedite” che ha visto la luce dieci giorni prima della sua morte, nel novembre 2009.
Suoi versi sono stati più volte ospitati in antologie e in numerose riviste nazionali ed internazionali.
In dialetto triestino ha riversato la sua vena umoristica in due volumi di rime satiriche con lo psudonimo di Dino Brezza.
Di lui è stato scritto: “Sergio Penco è poeta dai molti accordi, dai variati e ben coesi atteggiamenti : delicatamente lirico, intensamente calato nelle discrepanze sociali e nelle faglie storiche della sua città, anticonformista, sincero con spavalderia, irridente ma con partecipe senso di pietà e di condivisione per i perdenti consapevoli e inconsapevoli, e in definitiva per tutti.” (G.Scialino)
Poesia degli attimi di felicità
Gli attimi di felicità che ti si offrono
inaspettati, inconsueti,
così vanno vissuti, in fermo immagine,
senza un gesto né un tremito né un respirare,
così come un tramonto sopra il mare
che rassomiglli a una giocosa danza di fate,
con ali di gabbiano su pennellate
di grigio, di violetto, di rosso acceso
e un brulichio di schiuma bruna e impaziente.
Gli attimi di felicità che ti arroventano
come improvviso divampare di fuoco
vanno vissuti in stato d’arresto:
se ti muovi, anche solo di dentro, anche di poco,
tutto passa più presto.
(Sergio Penco in “Ballate dal Mary celeste)
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