Stefano Marini
Stefano Marini
ricoprire la montagnaChe sembra ad un dioun po’ annoiato
Disteso a sonnecchiare
Il sole splende
e qualche nuvola
ne accarezza
i fianchi e la cima
E una lenta
e lieve brezza
accompagna il canto
d’un piccolo ruscello
Nella penombra
d’una fitta pineta
un usignolo canta
Melodie
che nessun uomo
riuscirà ad imitare
Io seduto
sopra un manto
d’erba verde
Mi sorprendo ad ascoltare
questa dolce
e immensa quiete
Che mi porta più lontano
Dove aquile maestose
si rincorrono
in picchiate vorticose
Dove angeli bellissimi
tra liuti cetre ed arpe
si divertono a cantare
questo splendido prodigio
Delle sue creature
Del giorno e della notte
E mi stupisco ad immaginare
E mi sorprendo a pensare
Che pure io
misero mortale
futile giocattolo
Ne faccio parte quanto loro
Che pure a me
spetta una fetta di prodigio
Che pure a me
spetta una briciola di cielo
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