Sanda Adamic (Croazia)

Luci  e  ombre vicine e lontane

Voi, voi, voi,

voi e voi,

piangete per malori

inconsiderabili

quanto sian provocati

dalla noia e dall’insoddisfazione.

Voi, voi, voi,

voi e voi,

vi lamentate per sofferenze

insignificanti

quanto sian provocate

da piccole incomprensioni umane.

Vergognatevi!

Ché io di voi

me ne vergogno!

Proprio di voi, voi,

voi, voi e voi!

Ché tra di voi

c’è colui che non si lamenta.

Ché tra di voi

c’è colui che ogni giorno vive

tra un semplice scambio

di luce con l’ombra,

tra un povero scambio

di ombra con la luce.

C’è colui che dalla nascita

combatte con il tumore cattivo,

ma non piange, non si dispera,

anzi, dinanzi a tutti i confini

che la vita gli propone,

lui si mantiene gioente e vivo,

aggrappandosi alla bellezza

che la luce del suono

può regalare.

Voi, voi, voi,

voi e voi,

piangete per dolori

da poco conto

quanto sian provocati

da qualche mancata apparizione.

Voi, voi, voi,

voi e voi,

vi lamentate per tormenti

insensati

quanto sian provocati

da parole che son cadute dalla bocca invane.

Vergognatevi!

Ché io di voi

me ne vergogno!

Proprio di voi, voi,

voi, voi e voi!

Ché vicino a voi

vive colui che è ombrato

dalla sua autonomia

ché un incidente

gliela ha portata via.

Ché vicino a voi

vive colui che vede la luce

nel guardare gli altri giocare

ché lui non si può alzare.

Colui non si abbatte

per lo stato

in che la vita l’ha fatto condannare,

ma si rallegra

ogni volta che qualcuno,

regalandogli un semplice sorriso,

l’ha aiutato a sognare.

Voi, voi, voi,

voi e voi,

piangete per delusioni

minori

quanto sian provocate

dalle potenze materiali inferiori.

Voi, voi, voi,

voi e voi,

vi lamentate per situazioni

moleste

quanto sian provocate

da coloro che non vorreste.

Vergognatevi!

Ché io di voi

me ne vergogno!

Proprio di voi, voi,

voi, voi e voi!

Ché lontano da voi

gioca, tra ombre e luci naturali,

colui che del tetto

non si lode.

Ché lontano da voi

gioca, tra ombre e luci quotidiane,

colui che dal buon pasto

non gode.

Colui non si lamenta

della miseria

che la vita gli ha assegnato,

ma si accontenta

dei piccoli tesori

che la stessa gli ha donato.

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