Presentazione del romanzo di Giancarlo Micheli
Venerdì 24 marzo, ore 18, alla Sala Xenia della Comunità Greco Orientale (Riva III Novembre, angolo via Mazzini), verrà presentato il romanzo Esposizione dell’Amore (Campanotto editore, 2023) di Giancarlo Micheli. La presentazione si svolge nell’ambito degli eventi collaterali alla Premiazione della XIX edizione del Concorso Internazionale di Poesia Castello di Duino. L’Autore introdurrà i temi del romanzo, accompagnato da alcune letture a cura della Associazione Poesia e Solidarietà.
ESPOSIZIONE DELL’AMORE (Campanotto editore, Pasian di Prato UD, 2023)
di Giancarlo Micheli
“ Come l’esperienza dell’individuo agisce nell’evoluzione della specie, qualora entrambe sussistano? Il romanzo dura un battito di palpebre tra l’Esposizione universale di Parigi del 1889 ed i giorni in cui, nell’agosto del 1936, la città di Barcellona si liberò dal giogo della dominazione clerico-fascista. I personaggi principali della prima parte sono il cavalier Édouard André, insigne finanziere del Secondo Impero, e la consorte di lui, Mme Nélie Jacquemart, pittrice di ritratti e beniamina dell’alta società. Attorno al centro di gravità della loro vicenda orbitano altre figure, che incarnarono vizi e virtù durante quel periodo storico che Eric Hobsbawm ebbe appena il tempo di designare età degli imperi e, ancora oggi, non sembra esser passato: il pubblicista nazionalista Paul Déroulède, il sociologo Gustave Le Bon, il barone Edmond Rothschild, celebri industriali, poeti e letterati, terroristi anarchici. La passione dei coniugi André per il collezionismo d’arte fu forse il frutto più autentico della loro unione e li condusse a raccogliere nei locali del loro hôtel particulier parigino capolavori della pittura e della scultura europee e mondiali. Della collezione furono attenti estimatori gli intellettuali e gli artisti che animarono il movimento surrealista; proprio da una visita di André Breton e Benjamin Péret alla galleria, acquisita dall’Institut de France dopo la morte dei proprietari, prende avvio la seconda parte del romanzo. Di essa il protagonista è il poeta Benjamin Péret, di cui si narrano le vicissitudini sul cammino che, lungo l’ideale surrealista delle nozze chimiche di arte e vita, lo condusse fino all’incontro con la pittrice catalana Remedios Varo, proprio nei giorni in cui scoppiò la rivoluzione spagnola. “
Nota biografica dell’autore
Giancarlo Micheli, nato il 3 febbraio 1967, è autore di cinque romanzi: Elegia provinciale (Baroni, Viareggio 2007; Fratini, Firenze 2013), Indie occidentali (Campanotto, Udine 2008; premio internazionale “Nuove Lettere”, XXII edizione), La grazia sufficiente (Campanotto, 2010), Il fine del mondo (Ladolfi, Novara 2016), Romanzo per la mano sinistra (Manni, Lecce 2017). Sono state pubblicate, inoltre, le sue raccolte di versi Canto senza preghiera (Baroni, 2004), Nell’ombra della terra (Gabrieli, Roma 2008) e La quarta glaciazione (Campanotto, 2012; finalista del premio nazionale Alpi Apuane, XXXI edizione). Suoi versi figurano in antologie e riviste letterarie. Suoi articoli e saggi, riguardanti Antonio Gramsci, Piero Gobetti, Wystan Hugh Auden, Georges Orwell, Upton Sinclair, Thomas Mann, André Malraux, Louis Aragon, il surrealismo, la semiotica delle culture, l’arte, la politica, sono comparsi sulle riviste Il Ponte, Rivista di Studi Italiani, Zeta, La Mosca di Milano, Cultura e Prospettive, Erba d’Arno e nei volumi Percy B. Shelley – il cuore e l’ombra viva (Pezzini, Viareggio 2007), Il Mito nel Novecento letterario (Limina Mentis, Monza 2012), Memoires (Limina Mentis, 2014), La Memoria (Ladolfi, 2016), Envoi Gramsci (Campanotto, 2016).
Nei romanzi finora scritti e pubblicati, Micheli, viareggino come l’omonimo e ingiustamente dimenticato Silvio, partendo dalla Lucchesia ha spaziato in almeno tre continenti e in tre o quattro secoli. Egli si sente felicemente a suo agio in qualsiasi tempo e luogo del vasto mondo, attento a ogni esperienza culturale che gli accende la fantasia, dalla musica di Puccini al surrealismo di Benjamin Péret (fedele sodale del turbolento e dispotico Breton) passando attraverso la lacrimevole odissea degli emigranti negli Stati Uniti di fine Ottocento e primo Novecento e lo shintoismo del Giappone dal XVI al XX secolo.
La cosa straordinaria è che egli non si contenta di darci una rappresentazione generica di quelle epoche lontane e di quei luoghi spesso remoti, ma ne deriva gli aspetti più particolari con una precisione che sarebbe rara anche in un testimone diretto. Di fatto egli non si è mai mosso dalla città nativa e ha fatto tutto da sé per documentarsi, non avendo che pochi amici del tutto sconosciuti.
Forse è proprio questa innocenza che rende così evidenti e credibili le sue invenzioni, come possono esserlo solo le fantasie d’un poeta.
Manlio Cancogni
#IOSONOFRIULIVENEZIAGIULIA
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